
e ancora
Per chi suona la campana che qui in città non suona cioè... e quando succede (ogni ora, ogni mezz'ora), ha altro suono e per me I VINTI sono diventati
I VINTI NON VINTI e cioè sinora una sceneggiatura che non è ancora diventata film (quando? e se avverrà? e dovrei dedicare tutte le mie forze congiunte a realizzare i film da tutte le mie sceneggiature ma dovrei ora scriverne una, L'ODIO PER LA MADRE, e non è autobiografica, almeno credo...
- Nessun
uomo è un'isola, completo in se stesso; ogni uomo è un pezzo del
continente, una parte del tutto. Se anche solo una nuvola venisse
lavata via dal mare, l'Europa ne sarebbe diminuita, come se le
mancasse un promontorio, come se venisse a mancare una dimora di
amici tuoi, o la tua stessa casa. La morte di qualsiasi uomo mi
sminuisce, perché io sono parte dell'umanità. E dunque non chiedere
mai per chi suona la campana: suona per te. - e così comincia e così per me finisce.
Dopo
un breve sonno, vegliamo in eterno, | e la morte non sarà
più: morte,
tu morirai.
I
confronti sono odiosi.
Che
i nostri affetti non
uccidano noi, né muoiano essi.
Debole
quell'amore di
cui più forte è la paura, | e non è tutto spirito limpido e
valoroso | se è misto di timore, di pudore, di onore. | Forse, come
le torce che
debbono esser pronte | sono accese e rispente, così tu tratti me. |
Venisti per accendermi, vai per venire. Ed io | sognerò nuovamente
| quella speranza, ma per non morire.

Ma,
ahimè, perché così lungamente, | e tanto, freniamo i
nostri corpi?
Ma
venga pure la cattiva
sorte |
le aggiungeremo la nostra forza | le insegneremo l'arte...
ed è John Donne (1572-1631)
Di passaggio in passaggio QUI ORA e in seguito... e da mia pag.1 riprendo e continuo senza fine per ora...

…e
PREMESSA e Nota e DEDICA ideale
A LONTANa AD
AMICO E AMICI in
prima persona, inizio di tutti gli inizi – L'Autore di questo
libro... - avverte sono le prime parole dell'opera che tengo davanti
nella iniziale Nota del Redattore - Anzi lo dice, chiaro e tondo qua
e là, con crescente sicurezza di sé, man mano che si avvicina alla
fine, che quel che sta scrivendo è
un libro,
appunto. Vi sono diversi disegni di una pietra tombale: L'Autore ne
ha eseguito uno solo... - è Kurt Vonnegut (n.1922 e non so se morto)
HOCUS POCUS New York
1990 e io lo scrivo


qui ad inizio di questo mio, solo ora che (è
oggi 3 luglio 2015) son arrivato scrivendo a pag.311 (e rinvio alle
pagine successive che già sono e ancora saranno), son dunque venuto
all'indietro sino a qui il supposto inizio (- Le strade... come noi,
hanno un'origine illusoria... prima di quella curva ce n'era già
un'altra e un'altra ancora - “Origini”
Amin Maalouf 2004 Paris) io dunque retrocedo per procedere poi in
avanti in moto pendolare
anche ciclico e circolare, perchè io invece
non-CONOSCENTE iniziando questo scrivere i primi di settembre 2013
non avevo allora affatto coscienza che avrei scritto un
libro. Titolo ora dunque
SCRIVERE LIBRO oppure
UN LIBRO CHE SI è SCRITTO (SI è FATTO) DA SE' e
penso le MILLE E UNA NOTTE che
proprio non c'entra, sembrerebbe che non si dovrebbe neppure nominare
MA IO DEVO lo sentIMENTAL
lo sento.

E
allora
C.E.Gadda lombardo “La
cognizione del dolore”,
tacendo “Quer
pasticciaccio brutto...”,
– il Gran Lombardo da dove mi viene? Vittorini “Conversazione
in Sicilia”,
risponde Mariel – avendolo fatto precedere da Vonnegut di
Cincinnati neppure nell'originale, devo ora citare Gadda immenso “La
meccanica”
- Ma per piani aridi e illuni o nell'aggrovigliata paura delle
giungle immense udrà forse taluno... - e “Il
castello di Udine”
perchè io ora scrivendo ho a che fare con parole singole la lingua,
tendo ad annullare l'interpunzione trattandosi di fiotto unico, e
così via. E la dedica che precede tutte le altre rivolte alle
persone è
AI
FILM, AI LIBRI, ALLE MUSICHE, ALLA PITTURA CHE AMO
sapendo
(avendolo io vissuto intorno al 67-68 circa ad inizio di mio far
cinema) che quando sei nel prorompere della tua creatività non hai
tempo né spazio bastante da dedicare a loro. TEMA E VARIAZIONI
LA FORZA DEL DESTINO è opera di Verdi, ma anche di ognuno di noi, che non cantiamo nè suoniamo

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