

e Irène Nemirovsky è nata nel 1903 e mia mamma nell'11 e ricordo una foto di mamma pettinata come la Nemirovsky e le ore della vita e da... (cioè vado all'indietro) ...pag.69 ...
E oggi domenica è
PASQUA, addirittura, ci siamo arrivati dopo tutte le altre che
precedono, compresa quella oramai lontana a Ginevra di quando era
ancora viva mamma i suoi ultimi anni 1964-65 e i miei amici Angela e
Mario l'han portata con loro due lei la Olga felice all'hotel sopra
il monte di Portofino! 20 aprile 2014 e siamo a Casalborgone radunati
quasi tutta la famiglia cioè quella di Giuli, di mia mamma non è
rimasto neppure più un segno, 50 annichilito anni neppure più e a
poco a poco questo mio “CUKOR, diario di
visione” si sta trasformando in un diario
quasi vero - In punta di piedi, quasi senza
rumore, la storia LO SPINGEVA DAVANTI A sè come una locomotiva
sospinge un treno, lo incitava a seguire i consigli della sua amica
Gretel e a fuggire. E dove andare se non a Parigi? Negli ultimi
vent'anni, Bejamin ci aveva passato lunghi mesi. - io copio.
E Cukor, TRAVELS
WITH MY AUNT, 1972, e io titolo anche Viaggio
con George Cukor e mia zia (la mia era zia
Lydia) e il tempo. Io
ora aggiungo “il temperamento e il tempo” e mia zia Lydia era del
'13 come Antonioni e io stupisco perchè i primi film di lui – da
CRONACA DI UN AMORE,
1950, a IL GRIDO,
1957 - per me sono stati la scoperta di un cinema nuovo e un diverso
modo di raccontare che mi avrebbe portato lontano verso altre strade
e non potevo pensare che un coetaneo di mia zia Lydia potesse
indicarmi il nuovo, cioè fare una cosa del (la sua generazione)
genere. Cioè per me Antonioni era Antonioni di cui nessuno nella mia
famiglia si curava e per me lui stava in un tempo solo suo e fuori
del tempo che vivevano i miei. E invece no! Ma solo ora mi succede di
guardare alle date di nascita (nel continuo confronto con mie date...
e mi chiedo anche perchè io sono ancora vivo) e scopro che del '6 è
Rossellini (mio papà del '9)... (e continua)
La disparition George Perec, 1968
1968
e 2015
stasera è così o quasi così, non oso dire
e adesso io vado a dormire e così sembra che tutto finisca ma non è così

- è stata la giornata più brutta di tutte - ha detto Tommy a casa sua - Un bambino ai giardini ha rotto gli occhiali ad una mia compagna e a scuola han detto che ero stato io -
(riprende)... (ancora da pag.69) –
Nei miei film v'è
molto di autobiografico – lui Rossellini dice nel 1952, l'anno che
Antonioni fece I VINTI (e
io ora ho scritto la sceneggiatura I VINTI NON
VINTI), mio papà era del '9 e mia mamma
dell'11 e allora mi chiedo se poteva mio papà e anche mia mamma
potevano darmi quello che mi ha dato lui Roberto Rossellini - mi
ripeto –? e perchè non l'han fatto?Primo, loro non facevano cinema
e, secondo, perchè loro nella riuscita cosiddetta del vivere nel
mondo son stati dei poveracci che per certi lati la vita l'han solo
subìta, i vinti – qualcuno potrebbe ADDIRITTURA dire. Ecco una
certa risposta e il riscatto l'han lasciato a me da compiere. E
allora... Ma cosa loro i miei cari mi han dato in parallelo a quello che
Rossellini?






Loro “i miei cari”
(si dice così?) molto prima di lui mi han dato la vita e poi con
l'amore mi hanno iniziato all'alfabeto del vivere ma qui è appena
l'inizio mio riguardo a loro e tutto quello che ne dico rischia di
non essere vero né giusto, sono ancora in attesa dell'età. In più
Rossellini era un uomo pubblico, ha persino riempito le cronache rosa
di quotidiani e settimanali... e prima la Ingrid che per noi poveri
era pur sempre la Giovanna D'Arco
e poi l'indiana Sonali anche e prima ancora Anna Magnani che io e zia
Lydia vedemmo una sera al Politeama di Chivasso con grande godimento
in L'ONOREVOLE ANGELINA - Arrivò
solo, perchè nessuno lo andò a prendere al treno. Scese dagli
scalini pallido, sfinito. Prima di sollevare le valigie, respirò a
fondo e si affacciò a guardare la pioggia sottile, appena liquida,
che colava dal cielo di Parigi. - e qui è Walter Benjamin narrato da
Arpaia, L'ANGELO DELLA STORIA ma
c'è anche Susan Sontag qui per lui Benjamin ma dirò dopo. - Arrivò
solo, perchè nessuno lo andò a prendere al treno. Scese dagli
scalini pallido, sfinito. Prima di sollevare le valigie, respirò a
fondo e si affacciò a guardare la pioggia sottile, appena liquida,
che colava dal cielo di Parigi. - e qui è Walter Benjamin narrato da
Arpaia, L'ANGELO DELLA STORIA ma
c'è anche Susan Sontag qui per lui Benjamin ma dirò dopo. E
adesso c'è di nuovo accanto a me il Momo più piccolo Tommaso che
sarebbe il mio nipote ultimo (io scrivevo Tommy ma lui mi ha detto -
Non scrivere Tommy ma scrivi Tommaso che almeno i lettori mi
riconoscono di nuovo! - e intanto un uccellino fischietta e canta
sull'albero che sta sulle nostre teste e un aereo passa mentre... (continua)

...scrivi Tommaso che almeno...
...e
intanto un uccellino fischietta e canta sull'albero che sta sulle
nostre teste e un aereo passa... (continua)
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