sabato 18 luglio 2015


e cioè, scritto nel 2007 e rimesso in vita nel 2014, questo è quello che precede quello che ho messo prima, che ne è seguito e conclusione, mi avevano chiesto (non so più chi m'aveva chiesto di scrivere di Wenders e IL CIELO SOPRA BERLINO e io ho scritto, anche se non amo più come allora Wenders ma mi piace scrivere e volevo far piacere a chi m'ha chiesto... e poi cercherò di capire perché ADOLESCENTI 4 nel 2014 )

ADOLESCENTI 4 E CIELO BERLIN

Una realtà di puro movimento, o ancor meglio una irrealtà di FALSO MOVIMENTO, qualcuno ha voluto dire sulle orme di lui che lo indica, il cinema di wim wenders, un puro e spesso suntuoso meccanismo avviato allo scopo di celare l’immobilità di fondo, un vuoto, una mancanza, qualcuno ha precisato, DER IMMEL UBER BERLIN (per noi IL CIELO SOPRA BERLINO) è del 1987 non so... qualcuno che poi è morto sia gloria a lui (viviamo tutti con accanto chi si usa dire un morto... altrimenti non saremmo neppure dei vivi) aveva 29 anni l’amico americano ma sia gloria anche all’altro che poi è morto, Wenders gli ha dedicato tutto un film lui ha filmato in unico prolungato LIGHTNING la morte sul suo viso sempre presente, lui Nicholas Ray è ora uno dei fiori belli e profumati della collana delle Haway o di Tahiti che ci portiamo sempre al collo l’abbiamo vista la prima volta da bambini al cinema nei film americani degli anni ‘40 primi ‘50, ora Dorothy Lamour l’attrice d’allora ci sorride anche lei eterna con la sua collana al collo, ma poi la riscoprimmo la collana di fiori nel cinema di Murnau che da bambini ignoravamo, ma del resto il cinema lo si fa aspirando all’eternità e appunto nel tentativo di sottrarre le immagini del cosiddetto reale alla morte che incombe, DER IMMEL UBER BERLIN - IL CIELO SOPRA BERLINO del 1987 sta nella zona al di là, al di sopra la vita, oltre la morte, tra supposti angeli che vogliono diventare come gli umani e li spiano come fossero la sirenetta di Andersen e tutte le sirene che hanno popolato le leggende e la letteratura degli umani, angeli sospetti di essere qualcos’altro ancora che loro stessi nè noi e Wenders compreso sappiamo, e neppure quel Peter Handke accanto a lui (e prima di lui) nello scrivere soggetto e sceneggiatura.

– Pensando al futuro, una cosa che l’adolescente immaginava era di vivere un giorno con un bambino. – scrive Handke – Questo pensiero contemplava l’idea di una muta comunanza, di rapidi scambi di sguardi, di uno star-insieme-accoccolati, di una scriminatura scomposta nei capelli, di vicinanza e lontananza in una felice unione. La luce di questa immagine ricorrente era l’ombra cupa che cala... davanti a una casa percepita solo vagamente, sempre alle spalle... – KINDERGESCHICHTE è dell’81, ecco allora Bruno Ganz e Otto Sanders gli attori-angeli del film sono prima di tutto due che tengono costantemente alle spalle l’ombra di una casa percepita che non si voltano mai a guardare, non possono, come fossero sempre l’Euridice di un Orfeo mai ritrovato... ma una casa che poi alcune volte gli balena pure davanti in un lampo, tanti lampi, LIGHTNING OVER WATER – LAMPI SULL’ACQUA è del 1979-80 ossia NICK’S MOVIE e cioè Nicholas Ray ossia LIGHTNING OVER WATER come il cinema (ossia la vita posta in fronte alla svolta finale) che pensa se stesso (o se stessa la vita) tant’è che lì Wenders arriva a mettere in scena se stesso accanto a Nick e sua moglie, Wenders e Handke lavorano dal ’69 insieme (3 AMERIKANISCHE LP’S) ma mai seduti allo stesso tavolo, spiega lui, DIE ANGST DES TORMANNS BEIM ELFMETER – PRIMA DEL CALCIO DI RIGORE è del ’71, e gli angeli di DER IMMEL UBER BERLIN sono anche due adolescenti che cercano il bambino sognato oppure sono davvero anche quei due bambini sognati sublimati, e quanti angeli della storia dell’arte occidentale sono dei bimbi che ti prendono per mano e ti guidano! Ma non è questo così importante... ma dove sta l’importante per noi oggi in DER IMMEL UBER BERLIN- IL CIELO SOPRA BERLINO? Ma non è neppure questo quello che ci si può chiedere oggi che quel cinema tedesco che ci scosse ad inizio anni 70 non esiste più come cinema tedesco, Fassbinder morto ormai da tanto... ma girando lo sguardo, Herzog dopo lo straordinario recentissimo WILD BLUE YONDER continua tutt’oggi a immergersi in vulcani attivi e a filmarli come fosse ancora allora ai suoi inizi (è il suo ultimo film) e questo ci dice quanto ognuno di loro vive ancora del futuro cioè di quello che è ancora da venire e noi con ciascuno di loro... ma prima di DER IMMEL UBER BERLIN, Wenders ripensa ritrova un morto un maestro suo del cinema, Ozu, TOKIO-GA, il suo cinema rievoca nel viaggio attorno al mondo una continua cerimonia dei morti ma in noi viventi... prima o poi raggiungeremo tutti noi i fantasmi che ci attendono... allorchè si sarà più o meno compiuto quell’arco....

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