...E
la vostra musica di voi Rom e i vostri canti sono diventati anche la musica e il
canto dei miei personaggi viaggiatori e senza dimora fissa....
Domenica 23 agosto 2015 e riprendo viaggiatori e senza dimora fissa e
anche la mutazione perchè la vitaSOSPESI sta nella mutazione e
chiudo così. Martedì 25 agosto e ieri ho filmato una stalla con
quaranta mucche e farei tutto un film solo nel tepore e l'odore delle
STALLE
e
il fieno cadeva dall'alto delle aperture quadrate distanziate nelle
mangiatoie e poi l'uomo veniva a distribuirlo più uniformemente
lungo tutto il percorso. E ritrovo una cartolina del 1991 a cui
probabilmente non avrò mai risposto e vorrei farlo adesso, ma è
molto difficile. E scrivere lettere è la cosa più bella che si possa fare per rivolgersi al mondo e agli altri e anche proprio a se stesso ma a volte si sbaglia indirizzo e... Mikael di Dreyer
E
dunque sabato 18 luglio i giorni la sequela uno dopoGUERRA l'altro,
un giorno dopo l'altro, e questo alla fine forma la vita, gli si dà
tale nome, io rivedo dopoGUERRA dopo 32 anniVERSARI anni IL
CAMMINO DIFFICILE
mio film-video del 1983-84, si dice un mediometraggio di due corti di
30min. l'uno, io dico un film, ritrovo 1983 me stesso in FELICE
FISCHETTI POETA
girato nell'ex-manicomio di Collegno la casa-albergo “La vetta” e
in EMILIA
O LA LIBERTA'
il successivo, cioè il ritratto di un uomo e poi di una donna nella
cosidetta diagnosticata follìa aggiungo questo, venuto fuori da non
so dove, questa scheggia di parole e mi piace proprio così che non
so a cosa sia riferito, è la mia piccola... follìa
-Originale1932GenereromanzoSottogeneresemi-autobiograficoLingua- e
Vincent Van Gogh (e le lettere col fratello Theo) si uccise nel campo
di grano che vediamo in suo quadro dopo che era stato anche lui in
manicomio (e ci è stato rinchiuso in manicomio anche Antonin Artaud
attore ne LA
PASSIONE DI GIOVANNA D'ARCO di Dreyer
e
la grandissima Renèe Falconetti finì poi vita tormentata in
Argentina) è il mio cammino (in manicomio) IL
CAMMINO DIFFICILE e
questo nuovo giovane amico Matteo me l'ha passato dal vhs al dvd e
così l'ho ritrovato. E ricordo che avevo letto le poesie di lui
Felice Fischetti presentate da Natalìa Ginzburg (pag.323)
e
ho deciso che volevo filmarlo e allora sono andato a Collegno lui era
ancora lì dentro nell'ex-manicomio e a me faceva impressione entrare
attraverso quel portone e cioè fin da bambino avevo sentito parlare
di Collegno come il manicomio e allora nell'entrarci ero dominato
dalla paura dei matti che avevo da bambino e volevo persino chiedere
a Mariella di accompagnarmi e così ho superato il portone e sono
entrato nel parco e poi lungo il porticato e poi sono arrivato al
padiglione e alla fine nel lungo atrio-corridoio ho trovato lui
Felice Fischetti il poeta che mi aspettava e allora guardandolo lui
così buono e mite mi sono vergognato di essere arrivato a lui così
disarmato con dentro la paura e avrei voluto solo abbracciarlo e
magari piangere di gioia nel riconoscere un mio caro fratello
rinchiuso nel manicomio (ma perchè?)... Ma come potevo aver provato
paura ad entrare lì dentro che ci ero andato per conoscere una
persona così buona come lui, che però era stata rinchiusa nel
manicomio? Come potevo? E poi tutta la sua storia... e a proposito di
storia... quella micro... la macro non ci sfiora nemmeno, anche se i
bombardamenti dell'ultima guerra mondiale (noi li vivemmo anche a
Chivasso, 25km da Torino...) come si suol chiamare quella 1940-45...
E dunque nella storia della mia famiglia mi son poi ricordato di uno
zio di mio papà e cioè il fratello di mio nonno Toni-Antonio come
il mio nome e questo zio scriveva delle lettere per dirci di lui che
era appunto stato rinchiuso in manicomio e forse chsperava un
aiuto... ma questa è una storia (c'entra anche la prigione) per la
prossima volta quando scriverò STORIE
DI FAMIGLIA
il titolo e magari sarà il capitolo LA
FOLLIA.... (pag.323 continua
Nessun commento:
Posta un commento