lunedì 20 luglio 2015


(continua dal precedente Sabato 18 luglio) .... E ricordo che avevo letto le poesie di lui Felice Fischetti presentate da Natalìa Ginzburg e ho deciso che volevo filmarlo e allora sono andato a Collegno lui era ancora lì dentro nell'ex-manicomio e a me faceva impressione entrare attraverso quel portone e cioè fin da bambino avevo sentito parlare di Collegno come il manicomio e allora nell'entrarci ero dominato dalla paura dei matti che avevo da bambino e volevo persino chiedere a Mariella di accompagnarmi e così ho superato il portone e entrato nel parco e poi lungo il porticato e poi sono entrato nel padiglione e alla fine nel lungo atrio-corridoio ho trovato lui Felice Fischetti il poeta che mi aspettava e allora guardandolo lui così buono e mite e così disarmato mi sono vergognato e avrei voluto solo abbracciarlo e magari piangere di gioia nel riconoscere un mio caro fratello rinchiuso nel manicomio (ma perchè?)... Ma come potevo aver provato paura ad entrare lì dentro che ci ero andato per conoscere una persona così buona come lui, che però era stata rinchiusa nel manicomio? Come potevo? E nella storia della mia famiglia mi son poi ricordato dello zio di mio papà e cioè fratello di mio nonno Antonio come il mio nome e questo zio scriveva delle lettere per dirci di lui che era appunto stato rinchiuso... ma questa è una storia per la prossima volta quando scriverò STORIE DI FAMIGLIA il titolo e magari sarà il capitolo LA FOLLIA

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