sabato 18 luglio 2015


e continua e finisce così.....

SCENA 3, EST.G.

Lungo il fiume,

prima lei e poi se ne va, poi ancora lui…



SCENA 4, EST.G.

Nella periferia, tra costruzioni più o meno industriali,

lui e poi lei, ognuno va verso…

Si alza una voce off, prima lei e poi lui e poi di nuovo lei e poi di nuovo lui… come fosse un dialogo, due monologhi che cercano il dialogo



Voce off:

IMPOSSIBILI. SUPPLICI

Noi io al caro amico possibile, l’impossibile,

ancora...

continua il mio (IO E IL)

il mio ronzio nella testa... ora, presente, sempre, come se ancora divenisse, il cerchio dolora ma non si chiude, cioè ci sono già altri che non sono ancor cerchi…

è, indovino, ampio come un lago, vi confluiscono acque ruscelli torrenti fiumi, tanti... ma è come impossibile... io a dire il vero sto dentro di me sempre a cercare questo impossibile che poi va al di là di tutto,

proprio perchè il sistema del mondo cerca sempre il possibile che sta nel tutto, una cosa tra tutte, e nella vita io e forse tutti noi facciamo alla fine la vita che ci è possibile, ma sempre guardando a quell'altra che è forse l'impossibile... (ma come si fa a dire la vita?), cioè se mi sentissero quasi tutti...

vorrei venire anche da te e  incrociarti con altro altri altre…

e sarebbe bello trovassi un poco... ma la ricerca posso dire dei soldi è per me quasi impossibile...

sono pazzo? e cioè potrei dire su cosa per vocazione impossibile non tanto nel farsi (che invece avviene) quanto poi più ancora nel suo destinarsi,

e chissà ! ma cosa è POI DAVVERO questo impossibile?

E forse SENZA PRECISA DESTINAZIONE, se non addirittura SENZA DESTINAZIONE, ed è la contraddizione totale, essendo tutto intorno destinato sempre a…

Ma devo smettere, abbracciarti, CON AFFETTO possibile,

ma aggiungo ancora… Ho cioè inteso tutto quello che si può secondo una certa angolazione, da cui tutto risulta delimitato ma anche ingrandito…

TO A VOID – A UN VUOTO. Vie o modi per arrivare a raggiungere il vuoto. Lo svuotamento per poter accogliere il tutto, tutto e tutti. Proprio io che voglio riempire sempre tutti gli spazi vuoti, questa volta ho pensato al vuoto…

- Azione e contemplazione potrebbero essere quegli opposti che tu non potrai mai raggiungere né forse conciliare, MAI… - dico io a me stesso - però si tende a… - ti dici ancora dentro.

Invito a cercare intorno a noi quello che…

perché già c’è

e perché in realtà, al fondo di tutto, non c’è nulla mai veramente da rivelare, e la parola MAI rimbalza, per conto suo.

Non resta che tentare accanto al coltello UN’ANTROPOLOGIA DELL’OGGI... accanto al racconto delle CERIMONIE.

– Si può constatare solo più dolorosamente… - né reale appartenenza né più reale popolo?

Non azione, in quell’altrove che si potrebbe anche dire per noi esotico Che diventa quasi anche come una sorta di terra promessa, anche come ispirazione.

Non restano a consolarci che squarci della visione,

da una latitudine all’altra, senza andare in cerca di una definizione che non esiste, non possiamo, e cioè quello di cui non si sente più la necessità… ma che forse qui nell’Occidente si vorrebbe, e di cui forse è meglio dire che occorre riconoscerne pure l’impossibilità, IMPOSSIBILITA’…

noi qui nell’occidente, con i nostri terribili GRANDI CARTELLI DI DIVIETO. IMPOSSIBILI. Ci vai a sbatter contro sempre, i cartelli di divieto.

vivere è forse come strappare ogni volta per puro accidente un momento a quell’altra cosa che è vita che corre via, mentre forse qualcun altro fugge da un’altra parte, magari opposta, e magari quel qualcun altro per puro accidente risulta che sono io pure.

Io SUPPLICE, SUPPLICHEVOLE VERSO GLI IMPOSSIBILI questi impossibili sono tanti, non si contano, non hanno volto né nome all’anagrafe.

Ma sappiamo che “il palazzo non è infinito, io so che non sono morto.”

E rotolano ancora sempre le foglie secche sul selciato, col vento che soffia e le spinge avanti rotolando, non c’è tempo per te.

Non rimane che Pierre, te lo ripetono tanti SUPPLICI ti ritrovi IMPOSSIBILI e l’altro non dice niente, ti ritrovi l’altro, non è finito, non sono morto. Pierre o delle ambiguità.



il palazzo non è infinito, terrapieni…



“IO SO CHE NON SONO MORTO tu sai che non sei morto io so.”

“IO SO CHE NON SONO MORTA io so che non sei morto, sono morta.”




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