lunedì 28 settembre 2015

il cammino della speranza INVENTARIO DEGLI INVENTARI



E oggi nel lasciare la casa di Casalborgone, come ogni lunedì mattina il ritorno in città da quando son iniziate le scuole (in realtà noi non abbiamo mai smesso le scuole anche se non abbiamo più l'età... io mai avuto l'età giusta per... per quello per cui sono stato chiamato via via dalla vita e l'ho sempre saputo e così ancora più grande e sempre più il disagio, su e giù di volta in volta a rabberciare come potevo e dovevo e non volevo, non riuscivo), e Mariel stavolta a mattinata inoltrata tornando dal paese ha detto che conveniva pranzare ancora lì e per me è stata una festa e adesso che sono le 20,07 in città, mi rendo conto che potevamo portarci dietro almeno alcune foglie di basilico per il sugo con la pasta e qui devo passare ad altro, perchè son troppo noioso ma A ME importa del basilico, non dico che potevamo riportare qui i due vasi, sarebbe stato troppo, ma sì perchè mai (io son feticista... ma non nel senso PerversO di Bunuel e gli stivaletti ma solo del vaso con le piante di basilico, non riesco a strappargli le foglie, mi si stringe il cuore.... e adesso ricordo Boccaccio e lei che ci aveva messo nel vaso la testa del suo amante, insomma il mio è proprio solo un vasetto, dovrei misurarlo ma è rimasto a Casalbo e adesso a quest'ora è già buio, la testa proprio no, non ci starebbe ma neppure altra parte del corpo se non un occhio al massimo (ma piccolo e cioè io non ho mai visto occhio fuori della testa e non so la grandezza) o le unghie strappate una ad una ma neppure tutte... e poi non è più l'età degli amanti per me e Mariella dice che è Lisabetta da Messina, io dicevo Rinuccia, Linuccia, lei scandisce bene - Li-sa-bet-ta!- mentre in Dvd guarda BACI RUBATI di Truffaut, e aggiunge - da Mes-si-na - e BACI RUBATI ci sono gli amanti mi pare a prima vista e adesso mi metterei a raccontare una storia di amanti, GLI AMANTI DI VERONA mi impressionò molto da ragazzino quando lo vidi con la mia madrina Giovanna, sorella di Giovanni mio papà, e leggo che BACI RUBATI è del 68 e che lui Truffaut era nato nel 32 (e morto già nell'84), cioè solo 5 anni prima di me ed è morto quindi molto prima di me che sono ancora vivo nel 2015 ma lui era un genio precox, io tardivo (e genio?)... ed è passato del tempo e mi son buttato in internet a leggere la vita di Truffaut e mi sono come ubriacato, cinque anni meno di me... e GLI AMANTI DI VERONA, 1949, non l'ho mai dimenticato e solo dopo ho saputo che è Cayatte il regista ma ora, ora vorrei solo sapere con esattezza in che anno io lo vidi a Chivasso al Cinecittà con la mia madrina... e non l'ho mai più rivisto e mi colpì molto Anouk Aymé protagonista si suicida sul corpo di lui ucciso e mi rimase impressa lei aveva solo 17 anni e da allora pensai al cinema francese così diverso da quello americano dominante e allora Mariel ripete che è Lisabetta da Messina, io dicevo Rinuccia, Linuccia e anche la novella del Boccaccio mi è sempre piaciuta molto, lei scandisce bene Li-sa-bet-ta! mentre guarda BACI RUBATI ma io non sento... e GLI AMANTI DI VERONA, 1949 non l'ho mai dimenticato e solo dopo ho saputo che
- I fratelli d’Ellisabetta uccidon l’amante di lei: egli l’apparisce in sogno e mostrale dove sia sotterato; ella occultamente disotterra la testa e mettela in un testo di bassilico, e quivi su piagnendo ogni dì per una grande ora, i fratelli gliele tolgono, e ella se ne muore di dolor poco appresso. 

[…] Erano adunque in Messina tre giovani fratelli e mercatanti, e assai ricchi uomini rimasi dopo la morte del padre loro, il quale fu da San Gimignano; e avevano una loro sorella chiamata Elisabetta, giovane assai bella e costumata, la quale, che che se ne fosse cagione, ancora maritata non aveano. E avevano oltre a ciò questi tre fratelli in un lor fondaco un giovinetto pisano chiamato Lorenzo, che tutti i lor fatti guidava e faceva; il quale, essendo assai bello della persona e leggiadro molto, avendolo più volte Lisabetta guatato, avvenne che egli le incominciò stranamente a piacere. Di che Lorenzo accortosi e una volta e altra, similmente, lasciati suoi altri innamoramenti di fuori, incominciò a porre l’animo a lei; e sì andò la bisogna che, piacendo l’uno all’altro igualmente, non passò gran tempo che, assicuratisi, fecero di quello che più disiderava ciascuno. E in questo continuando e avendo insieme assai di buon tempo e di piacere, non seppero sì segretamente fare, che una notte, andando Lisabetta là dove Lorenzo...

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