giovedì 6 agosto 2015

Prigioniero di Zenda1937 caraSandra,Byron1817,caroToninoKafka Rumena piano di sotto+Vittore Aprà,2014 p.114 e Traviata-Vetrina-Wanda-Sasà

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PRIGIONIERO DI ZENDA, 1937, è film di cappa e spada di John Cromwell 1888-1979 con Ronald Colman, Madeleine Carroll, Dougls Fairbanks jr) e tempo poi che è la posta attraverso email qui recuperata e io rispondo all'amica Sandra scrittrice LEI CHE SONO IO e lei è tornata in Argentina dall'Itaia dopo 20 anni da madre e fratello essendo qui morto padre calabro e la famiglia della madre proviene dalla Spagna. - Cara Sandra. Sto che ti penso con tanto affetto e sto che sono a Casalborgone che non è Buenos Aires e sto che dal cielo ogni giorno cado a terra e poi rimbalzo di nuovo al ciel e sto anche che faccio tutto questo da solo a solo ma non importa Sto che anche rimbalzo un po' qua un po' là ma so anche che è la vita Sto così, ma tu sai di me e io so di te e così ti abbraccio e la prossima volta ti dirò anche altro, Tonino –. E ora quest'altro lo prendo da Byron, sì, il poeta il ribelle, è un altro aspetto di lui già così molteplice. "Sono lieto che ti piaccia; è un buon pezzo vago di desolazione poetica, e il mio favo- rito. Ero quasi pazzo durante il tempo della sua composizione, fra metafisica, monta- gne, laghi, amore inestinguibile, pensieri ineffabili, e l'incubo dei miei misfatti. Molte volte mi sarei fatto saltare le cervella, se non fosse stato per il pensiero del piacere che ciò avrebbe dato a mia suocera; e perfino in quel caso, se avessi potuto esser certo di tornare a perseguitarla - ma non voglio trattenermi su queste quisquilie familiari". (Byron, lettera del 28 gennaio 1817) 

Oggi martedì 10 giugno, caro Tonino, a questo punto mi rivolgo a te che sono io Tonino perchè non so a chi altri posso con altrettanta libertà rivolgermi (e nei suoi diari ho letto che anche Kafka si rivolgeva a se stesso e quindi mi sembra legittimo farlo), questo è il punto e in più mi sale dentro e io ho disperazione e sconforto che montano. La ragazza rumena che ogni giorno qui al piano di sotto il piano nobile cosiddetto lei ogni giorno faceva puntualmente le pulizie nell'appartamento dei ricchi e entrava e usciva dal ballatoio da mane a sera lei era la serva e lavorava lavorava indefessa lei forse ha tentato il suicidio ci hanno telefonato domenica dall'ospedale reparto psichiatria volevano aver notizie su di lei sapevano che lavorava al nostro numero di via della Consolata ma noi non abbiamo capito che si trattava di lei e dei suoi padroni non sapevamo nemmeno che lei fosse rumena e sì che la vedevamo ogni giorno qui al piano di sotto percorrere avanti indietro per le pulizie in casa tutto il ballatoio su cui si affaccia l'appartamento dei signori saranno quasi 400m. quadri E questo è il frutto dell'estrema discrezione che vige e regna qui tra noi in una via centrale di Torino mentre la campana del santuario della Consolata qui vicino risuona puntuale anche adesso e ci regola puntuale la vita impedendoci altro, a meno che non si tratti di tentato suicidio, caro Tonino. Lei oggi la ragazza rumena non c'è al lavoro. Tornerà? La rivedremo? Quando? Mi auguro. Vorrei scendere e suonare alla porta e chiedere di lei... Ma come fare? E in nome di cosa? E il “VANGELO (SECONDO MATTEO e tutti gli altri)” uno dei libri delle bancarelle (li ho presi tutti) che erano tempo fa di quel Vittore Aprà già nominato qui -pag.110 circa- in questo mio scrivere (lo dicono le scritte puntuali precise negli anni su ogni prima pagina di ogni libro che fu di lui) che poi è morto e la sua biblioteca è stata smembrata e alcuni libri dalla bancarella sono miracolosamente

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